LE STORIE E I PROTAGONISTI DEL DIARIO ONLINE

La storia del blogging: come è nato e chi gli ha inventato il nome "blog"?

Si dice che il blogging sia nato nel 1997, e in un senso questo è vero, anche se esisteva già in forma molto simile sin dai primordi di Internet. In Italia arriva nel 2001.



Sebbene i blog e i “blogging”, ancora privi di un nome, siano esistiti anche prima del World Wide Web, possiamo dire che abbiano sviluppato una consapevolezza di sé stessi solo alla fine degli anni novanta.

Si tratta di una sorta di convenzione, perchè John Carmack, il famoso creatore di Doom, pubblicava il suo diario online già da anni e qualche altro pioniere aveva seguito il suo esempio o agito indipendentemente. I loro erano "regolari" siti in HTML, però, privi di un CMS (Content Management System, l'interfaccia che gestisce l'impaginazione e la pubblicazione dei post).

La data di nascita ufficiale del blogging è pertanto considerata il 1997, per due buone ragioni. In quell’anno venne alla luce la creazione di Ian Ring, che sviluppò e rese pubblico in modo indipendente da chiunque altro il primo CMS, un pacchetto che chiamò “e-journal”. Ring non ottenne né fama né soddisfazione dal suo operato, anzi, abbandonò il progetto.
Il 17 dicembre dello stesso anno Jorn Barger coniò il termine “Weblog”.  Questo oscuro personaggio creò nel 1995 un sito di appunti chiamato Robot Wisdom e nel 1997 lo ribattezzò Robot Wisdom Weblog - un tentativo di unire le sue esperienze personali a quello che trovava online e ripresentarle in una forma compatibile con un'eventuale pubblicazione cartacea. Berger non concretizzò mai il sogno di scrivere un libro, tuttavia il termine "weblog" restò popolare.
Ci sarebbero voluti altri due anni perché un altro blogger, Peter Menholz, si divertisse con un gioco di parole che avrebbe poi definito l’intera categoria dei diari online. Intitolando il suo sito “We blog”, e dividendo così la parola in due, divenne l’ultimo vero padre del blogging. Oggi infatti non possiamo più fare a meno di leggerlo come “Noi blogghiamo”.

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